Sono le donne a scrivere, soprattutto; e soprattutto scrivono poesie. Forse perché più sensibili, forse perché avvertono prima e di più i vuoti della vita, quella mancanza di amore, di dolcezza, di profondità che la vita cruda che tutti trascorriamo ci riserva.
E questo vuoto lo riempiono con i loro versi. Contrariamente a quanto spesso si è detto/scritto, non esiste una "poesia al femminile": esistono le poesie scritte dalle donne. Spesso diversissime tra loro, com'è naturale che sia, perché il mondo femminile non conosce una sola dimensione ma è ricchissimo di colori e sfumature.
Emerge, tuttavia, un inconfondibile comune denominatore: l'esigenza di introspezione profonda e di raffigurazione ed elaborazione delle immagini del mondo esterno attraverso precisi ed intimissimi codici interpretativi personali. Questa chiave di trasfigurazione poetica ha origini antichissime e, concettualmente, si confonde con la natura stessa della poesia.
Ma il suo paradigma moderno nasce, nel XIX secolo, con Emily Dickinson, la potessa amata e imitata da generazioni di donne e uomini devoti alla poesia. Dedichiamo a lei questa nostra collana che vorremmo condurre lungo l'eco dei suoi meravigliosi versi.
La collana "A casa di Emily" è stata inaugurata da una giovanissima poetessa lombarda, Rachele Aspesi, con il libro "Nel canto stonato delle stelle".